Il Presidente della CRI, Francesco Rocca, ha nei giorni scorsi ribadito l’esigenza di un uso adeguato dei social network da parte dei Soci della Croce Rossa Italiana.

L’appello del Presidente nasce per porre un freno all’uso improprio dei social network per diffondere commenti di stampo razzista e xenofobo. Il Presidente ha, tra l’altro, ribadito che “la qualità di Socio della Croce Rossa Italiana è incompatibile con l’utilizzo di espressioni razziste o xenofobe o, comunque, con la diffusione di contenuti che incitano all’odio o che costituiscono apologia di reato”. Un comportamento simile è contrario al regolamento e pertanto sanzionabile, secondo quanto previsto dall’art. 10 dello Statuto per cui “l’adesione ai principi fondamentali è condizione per l’iscrizione alla Croce Rossa Italiana”.

Ribadito tale concetto, si rimanda alla circolare 3865/U del 14.02.2017. Essa non vieta la diffusione di contenuti politici, religiosi o filosofici, a condizione che non siano superati i limiti di cui sopra. Come previsto dal Codice Etico, infatti, il Socio è tenuto a specificare che le proprie idee non coinvolgono la CRI o eliminare qualsiasi riferimento, anche in termini di immagini di divise o utilizzo di emblemi, dalla propria pagina personale.

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Categorie: News

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