I Volontari della Croce Rossa sono tanti, e sempre impegnati nei servizi più disparati. Uno di questi è il prezioso supporto alle persone Senza Dimora, che nel comune di Cagliari sono una quarantina. “Decisamente meno rispetto ai 400 registrati dall’Istat nel 2016, anche al netto degli sbarchi di migranti.”, secondo quanto riportato dall’ufficio stampa del Comune di Cagliari.
Dal 1 giugno è operativa la convenzione con il Comune di Cagliari, per garantire l’assistenza a questa fascia di persone deboli, attraverso un supporto che non consta solamente di attenzione ed ascolto, ma anche cibo, vestiario e coperte; nei casi più gravi sarà attivato il supporto sanitario e/o garantito un posto letto temporaneo di emergenza.
L’attività vede impegnati oltre sessanta operatori, tutti adeguatamente formati. “Tra loro anche mediatori culturali, assistenti sociali, psicologi e un nuovissimo attrezzato automezzo, acquistato dalla Croce Rossa, grazie alle donazioni volontarie dei cittadini”, ha spiegato Fernanda Loche, presidente del Comitato CRI di Cagliari. Ed aggiunge: “vogliamo provvedere ai bisogni primari di chi vive per strada, ma il vero obiettivo è ridare dignità a queste persone, in modo che in strada non vivano più”.

La convenzione è stata stipulata a seguito di un procedimento di gara, destinato alle sole organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale, secondo quanto stabilito dal “Codice del Terzo Settore” emanato a luglio 2017. Prevista anche la gestione di un “Presidio emergenze” gestito di concerto con il Servizio Politiche sociali e Salute, far fronte situazione indifferibili che si verificano nei fine settimana e nei giorni festivi. Il Comune potrà diffondere il numero telefonico di reperibilità esclusivamente alle Forze dell’Ordine e alle altre Istituzioni coinvolte. I cittadini potranno invece inoltrare le segnalazioni al Comune.

Per Rita Polo, presidente della Commissione Politiche sociali e Salute “la convenzione rappresenta un segnale importante che evidenzia anche la proficua alleanza fra Istituzioni e Terzo settore” e che si basa sulla “assistenza differenziata”, sul “monitoraggio delle persone che entrano in contatto con la rete di servizi” e su “percorsi di reinserimento sociale”.
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Categorie: Newssociale

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